BLOG
Perimplantite
Gli impianti dentali si possono ammalare e perdere?
Molti pazienti mi chiedono se anche gli impianti dentali si possano ammalare e se esiste il rischio di perderli.
In realtà gli impianti dentali in sè non possono ammalarsi, ma può succedere che si infiammino e si ammalino i tessuti che li sostengano, fino addirittura a compromettere la stabilità e la durata dell'impianto stesso. Quando questo succede si parla di perimplantite.
La perimplantite è un’infezione che colpisce i tessuti intorno agli impianti dentali, causando la perdita dell'impianto. A causarla sono gli stessi agenti patogeni che causano la parodontite. Parliamo quindi di una infezione batterica che attacca i tessuti, osso e gengiva, che sostengono gli impianti dentali causando, nei casi più gravi la perdita dell'impianto e dell'osso che lo sorregge. Proprio come la parodontite, generalmente la perimplantite è da attribuire ad una igiene orale scorretta o non adeguata che favorisce l'accumulo di batteri intorno all'impianto ed una infiammazione dei tessuti.
Sintomi della perimplantite: come si riconosce
Riconoscere i segnali di una perimplantite è fondamentale per intervenire tempestivamente e salvare l'impianto.
Fra i sintomi più comuni vi sono: arrossamento, gonfiore, sanguinamento, dolore, mobilità dell’impianto. Purtroppo quando si arriva alla mobilità dell'impianto, nella maggior parte dei casi il processo è già troppo avanzato per porvi rimedio. Per questo sono fondamentali le visite periodiche di routine.
Nella prima fase si sviluppa generalmente una mucosite, una malattia infiammatoria delle mucose intorno all'impianto.
Successivamente si sviluppa una gengivite. Nella zona interessata si formano le tasche (o sacche) sempre più profonde, dove si raccolgono placca e batteri. Le gengive, infiammate, si ritirano lasciando scoperti i colletti e ritirandosi dall'impianto.
A questo punto, se non si interviene, l’infezione si propaga in profondità aggredendo l'osso e causandone il riassorbimento e la perdita. In questo modo l'impianto non avrà più sostegno e dovrà essere rimosso.
Diagnosi della perimplantite
Quando si sospetta una perimplantite è importante confermarla con una visita durante la quale sarà eseguita una radiografia endorale ed un sondaggio parodontale. La tempestività della diagnosi è fondamentale poichè man mano che la malattia procede diventa sempre più difficile la terapia per salvare l'impianto e la prognosi diviene sempre meno favorevole. Fino al primo stadio di perimplantite la percentuale di guarigione completa è ancora molto elevata, ma via via che la malattia si aggrava la guarigione diviene meno probabile.
Cura della perimplantite
La terapia per la perimplantite, dipende dallo stadio della malattia. Se la malattia è ad uno stadio iniziale è possibile intervenire con una seduta di igiene orale per ridurre la carica batterica in tutta l’area interessata.
Nel caso in cui la perimplantite sia già ad uno stadio avanzato questo purtroppo non è più sufficiente e potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere la porzione di osso attaccata dai batteri, oltre all'impianto stesso. Dopodichè l'inserimento di un nuovo impianto dovrà essere valutato attentamente.
Per questo, prima ancora di arrivare alla cura della perimplantite, è importante concentrarsi sulla prevenzione.
Prevenzione della perimplantite
Una corretta igiene orale domiciliare e controlli periodici e accurati dal dentista rappresentano il modo migliore per prevenire il rischio di perimplantite. Le sedute periodiche di controllo permettono di monitorare la salute della bocca e degli impianti, identificando tempestivamente eventuali alterazioni e infezioni prima che la situazione peggiori.
A seconda dei fattori di rischio individuali, il dentista pianificherà le sedute di controllo e igiene orale più o meno ravvicinate.
In particolare i pazienti con predisposizione alla parodontite e con fattori di rischio aumentato da malattie come il diabete, avranno indicazione a controlli più frequenti e ravvicinati.